Lettera da P. Fabio

Data: 
Ven, 21/05/2010 - 08:08
Padre Fabio

P.Fabio Motta, missionario del Pime, è stato ordinato sacerdote nel 2004. Ha lavorato per cinque anni al Centro Pime di Milano nell’animazione missionaria e nell’Ufficio Educazione alla Mondialità. Qui ha conosciuto Luca e Bebe. Ora si trova a Lisbona per lo studio del portoghese in attesa di raggiungere a breve la Guinea Bissau, sua futura destinazione.
Così scrive pensando alla prossima partenza e al matrimonio di Luca e Bebe.

Vento dall’Africa
Cari Bebe e Luca,
cari amici invitati alle nozze,
vi scrivo dalla mia stanza a Lisbona in un tardo pomeriggio di maggio. Nelle orecchie ancora i racconti di p.Franco, giovane missionario del Pime che ho incrociato oggi in aeroporto proprio di passaggio, proveniente dalla Guinea Bissau e diretto in Italia per un breve periodo di vacanza. Qualche aneddoto simpatico sulla vita di missione, qualche fotografia raccontata, qualche preoccupazione condivisa sulla situazione politica instabile …Sufficiente perché sguardo e pensieri si perdano adesso all’orizzonte, superando le case arroccate sulla collina antistante la mia finestra. Seguo il blu del cielo, oggi più terso che mai, e mi perdo immaginandomi in Guinea. Mi aiuta e sospinge il vento terribilmente caldo di questi giorni che giunto proprio dall’Africa sembra suggerirmi che si possono attraversare le frontiere solo se sufficientemente leggeri per lasciarsi trasportare. Appunto. Manca ormai poco alla partenza. Sono già trascorsi sette mesi dal mio arrivo in Portogallo e ora mi aspetta l’ultimo mese di studio della lingua. Mi vien da sorridere pensando alla tentazione ricorrente di questi giorni di guardare alla valigia e pensare a cosa sarà necessario per spiccare il volo. Mi espongo così alla finestra e lascio che il vento mi raggiunga ancora una volta e mi convinca di nuovo che “l’Essenziale è invisibile agli occhi”.
Mi risiedo e il pensiero questa volta vola volentieri a voi, Bebe e Luca, ormai a poche settimane dal matrimonio, alle prese con altre valigie ma come me in trepidazione per partire! Vorrei raggiungervi con il mio grazie di cuore per il tratto di cammino che abbiamo percorso insieme negli anni a Milano alla ricerca dell’Essenziale. Adesso che l’avete scoperto e scelto mi sento di augurarvi di non perderlo mai di vista.
Vi ringrazio per aver deciso di allargare la vostra festa alle persone che incontrerò al mio arrivo in Guinea coinvolgendo parenti e amici in questo gesto di solidarietà. A loro la mia grata riconoscenza e il mio impegno a tenervi informati sui miei passi e sull’utilizzo dei soldi raccolti. Nonostante mi sospinga con gli occhi e il cuore oltreoceano non posso per il momento immaginare e ipotizzare un progetto. Mi farò consigliare dagli altri padri del Pime (una quindicina) che già da molti anni vivono in Guinea e che mi aspettano. Molto volentieri mi unirò ai loro sforzi per servire il popolo della Guinea e lasciare segni di speranza e di pace, secondo il Vangelo.
Mi spiace non poter essere presente il 3 luglio per festeggiarvi e per conoscere e ringraziare personalmente parenti e amici. Mi consola sapere che l’Essenziale è invisibile agli occhi! Così in qualche modo anch’io ci sarò…
Vi saluto con affetto
Un abbraccio.
Fabio
          
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